Carrelli per Magazzino Transpallet
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Pantografo Elettrico HX10E Forche 1150×540 mm

Pantografo Manuale HX10M Forche 1150×540 mm

Transpallet ad Azionamento Manuale Portata 2500 Kg

Transpallet Elettrico Compatto CX 14

Transpallet Elettrico con Batteria al Litio E/15L-S4 Forche 1150×550 mm

Transpallet Elettrico Super Compatto CX12

Transpallet Manuale GS 25 S2 Forche 1000×525 mm

Transpallet Manuale GS 25 S2 Forche 1150×525 mm

Transpallet Manuale GS 25 S2 Forche 800×525 mm

Transpallet Manuale GS 25 S4 Forche Larghe 1000×685 mm

Transpallet Manuale GS EVO 25 S2 Forche Speciali 600×525 mm

Transpallet Manuale GS EVO 25 S2 Forche Speciali 800×400 mm

Transpallet Manuale GS EVO 25 S4 Forche Speciali 1800×525 mm

Transpallet Manuale GS EVO 25 S4 Forche Speciali 2000×525 mm

Transpallet Manuale GS EVO 25 S4 Forche Speciali 2400×525 mm

Transpallet Manuale GS EVO GALV 25 S2 – Anticorrosione Forche 1150×525 mm

Transpallet Manuale GS EVO GALV 25 S2 – Anticorrosione Forche 800×525 mm

Transpallet Manuale in Acciaio Inox 2500 Kg

Transpallet Pesatore Avanzato GS/P 25 EVO Forche 1185×555 mm

Transpallet Pesatore PX 25 Forche 1185×555 mm

Transpallet Ribassato GS EVO Forche 1150×525 mm

Transpallet Semi-Elettrico AGILE 12S4 Forche 1150×525 mm

Transpallet Silenzioso GS EVO SILENCE Forche 1150×525 mm

Transpallet Silenzioso GS EVO SILENCE Forche 800×525 mm
Transpallet
Chiunque gestisca un magazzino sa che spostare pallet in corsia, caricare un camion al volo oppure rifornire una linea di produzione sono azioni quotidiane. Senza l’attrezzatura giusta queste operazioni rubano tempo e affaticano gli operatori. Da qui il successo dei transpallet, semplici carrelli a forche – manuali o elettrici – che sollevano il bancale di pochi centimetri e lo portano esattamente dove serve. Scegliere il modello corretto non è banale: serve valutare portata, ergonomia, manovrabilità, ambiente di lavoro e costi di esercizio. Vediamo in che modo.
Portata nominale: la prima voce da guardare
Ogni transpallet esce di fabbrica con una targhetta che indica la capacità massima, di solito compresa fra 1 500 e 2 500 kg. Può sembrare ovvio, ma sovraccaricare anche di poche decine di chilogrammi riduce la vita del pistone idraulico, usura i pattini delle forche e – cosa più grave – espone al rischio di collasso improvviso (nessuno vuole vedere un bancale di vetro temperato scivolare a terra). Se il magazzino gestisce colli con peso variabile, conviene prendersi un margine di sicurezza: puntare sul modello da 2 500 kg per lavorare normalmente intorno a 1 800 kg è una scelta che si ripaga da sola.
Comfort d’uso e velocità
Il timone deve avere un’impugnatura ampia e rivestita, così da essere controllabile anche con guanti spessi in inverno. Nei modelli elettrici il comando dell’acceleratore dev’essere progressivo, mai a scatti. Il pulsante “tartaruga”, che riduce la velocità quando il timone è in verticale, permette all’operatore di muoversi in spazi angusti (pensa alle baie di carico dove restano venti centimetri tra transpallet e basculante).
Per i transpallet manuali, la qualità della pompa idraulica è la linea di confine fra uno strumento utile e un macinatore di spalle: cinque, sei pompate al massimo dovrebbero essere sufficienti per staccare il pallet dal suolo. Se ne servono di più c’è qualcosa che non va.
Ruote e sterzo
In corsie strette, la lunghezza dell’assale posteriore fa la differenza; un raggio di sterzo ridotto permette di girare su se stessi senza urtare la scaffalatura. Le ruote in poliuretano pieno scorrono silenziose e non lasciano segni (ottime su pavimenti in resina); le gomme superelastiche affrontano buche e rampe esterne. Sui transpallet semielettrici esiste la versione con ruota motrice rivestita in Vulkollan, capace di aderire anche su piastrelle lisce in cella frigorifera.
Manuale o elettrico?
– Manuale: indicato per carichi moderati e volumi non continuativi; costa poco, non teme la pioggia, entra nel furgone. Contro: richiede forza fisica, soprattutto in pendenza.
– Elettrico: il motore si occupa sia del sollevamento sia della trazione. Perfetto se i turni sono lunghi e i bancali pesanti. L’autonomia? Dalle 4 alle 8 ore con batteria al litio 24 V (ricarica rapida in 90 minuti).
Esistono anche i “semi”: sollevamento manuale, trazione elettrica. Una via di mezzo che in alcuni stabilimenti incontra il budget senza sacrificare la schiena di chi lavora.
Modelli speciali
Pesatore integrato: celle di carico nelle forche e display onboard; eviti la doppia operazione transpallet + bilancia.
Basso profilo: forche alte 55 mm per pallet speciali a due vie.
Acciaio inox: indispensabile in salumifici e caseifici (pH acido, lavaggi frequenti).
A forbice: alza il bancale fino a 800 mm e lo trasforma in banco di lavoro temporaneo.
Manutenzione ordinaria
Due controlli visivi al mese bastano a prevenire il 70 % dei guasti: olio idraulico a livello, rullini liberi da fascette o pellicola, guarnizioni asciutte. Una volta l’anno sostituire l’olio, ingrassare i perni e verificare la catena del timone (nei modelli elettrici aggiungere test batteria e serraggio cavi). Tenere un registro aiuta a individuare usura precoce: se dopo sei mesi una ruota mostra bordi mangiati significa che c’è squilibrio di carico o pavimento irregolare.
Ergonomia e sicurezza (non solo parole)
Il transpallet dev’essere parte integrante del programma di prevenzione aziendale. Quindi formazione obbligatoria, percorso pedonale separato, uso di scarpe antischiacciamento e paraurti in gomma sugli spigoli delle forche. Una maniglia ergonomica riduce la torsione di polso; la pedana ribaltabile sui modelli condotti “in piedi” permette di percorrere lunghe distanze senza camminare.
Durata e costo totale
Un buon transpallet manuale supera tranquillamente i dieci anni di servizio con manutenzione minima; un elettrico di fascia media, con batterie al litio, conserva l’80 % di capacità dopo 1 800 cicli di carica (circa cinque anni su tre turni leggeri). Il calcolo TCO include batteria, gomme e la pompa idraulica ogni 36 mesi; confrontare questi dati prima dell’acquisto evita sorprese.
Come scegliere senza sbagliare
Fai un inventario del peso medio e massimo dei pallet (non quello “stimato”).
Misura la larghezza del corridoio più stretto.
Valuta quante ore consecutive il carrello sarà operativo.
Chiedi la disponibilità di ruote e ricambi: fermare la linea per attendere un rullo non è un’opzione.
Prova in azienda: cinque minuti di test rivelano più di dieci pagine di brochure.
Con il transpallet adeguato la logistica interna diventa fluida, gli operatori faticano meno e il prodotto viaggia sicuro dal ricevimento alla spedizione. Un investimento ponderato oggi si traduce in sicurezza, continuità di servizio e costi sotto controllo per molti anni (e qualche mal di schiena in meno, che non guasta mai).